Faeta AM

Dany Rallon 1991-2016
DESCRIZIONE Il giro di oggi è un CLASSICO del Monte Pisano, un must per gli amanti dell’all mountain nonchè una delle prime uscite di gruppo del Pimpa Ride Team. Visto e considerato che il lettore tipo di questo blog è un inetto con tendenze suicide, chiariamo subito che è un percorso impegnativo. Proprio per questo motivo mi sono avvalso del supporto di un PRO….Dany Rallon, noto ai più come il Terrore di San Macario.
Partenza dal parcheggio lungo la via Oberdan Brogiotti (per i forumendoli il Calci Stadium). Pochi convenevoli (come si addice a dei veri enduristi incazzati) e iniziamo a pedalare su asfalto in direzione Tiricella. Cielo plumbeo con previsioni meteo avverse. Prima di giungere al famigerato tornante della morte, deviamo a SX seguendo le indicazioni per il ristorante IL CONVENTINO (ovvero il filetto di maiale più gustoso della provincia). All’incrocio successivo teniamo la DX e percorriamo un tratto di ripida  salita. Procediamo verso TRE COLLI e, superato il cartello omonimo, imbocchiamo a SX via delle CODOLE. Successivamente teniamo la SX e proseguiamo sulla carrareccia che da TRE COLLI porta verso FOCE di CALCI.
La strada panoramica è un susseguirsi di salite brevi piuttosto impegnative alternate a tratti in piano su di un fondo prevalentemente terroso. Giungiamo quindi al prato erboso di FOCE di CALCI per riprendere un pò fiato. Senza farmi notare osservo intralice Dany Rallon…..il viso smunto e pallido, lo sguardo vitreo, un lieve tremore alle gambe e una chiazza sospetta sulla patta dei pantaloni mi inducono a pensare che in realtà non abbia mai smesso di bucarsi.
Riprendiamo quindi il cammino verso  CAMPO CROCE. Il bivio per la DIRETTISSIMA dista circa 600 metri da FOCE di CALCI. Da qui procediamo a spinta; farla sui pedali è un inutile dimostrazione di forza e dobbiamo dosare le energie per concludere il giro. Le condizioni di Dany poi peggiorano a vista d’occhio: il pallore è stato sostituito da un fucsia acceso con riverbero verde smeraldo, la voce si è progressivamente tramutata in un grugnito primordiale e, come se non bastasse, agita un braccio nell’aria cercando di aggrapparsi a qualcosa di immaginario. Nel silenzio del bosco, interrotto solo dal gracidare degli scoiattoli, pare quasi di udire il suo cuore battere all’impazzata.     
Non so come giungiamo al Crocevia di CAMPO CROCE. Giunto il tempo di immortalare il Dany con una foto per celebrare  l’impresa compiuta e lo vedo stramazzare al suolo, un paio di singulti e nulla più. Inizio subito a rianimarlo ma poi mi sovvengo che è lucchese e quindi è bene che il fato segua il suo corso senza interferire.  Preparo un giaciglio di arbusti e foglie all’imbocco del Picabeba (sentiero cui era molto legato) e commosso mi allontano.
Con gli occhi e le narici bruciati dall’emozione aggredisco la salita del FAETA. Quella che vi sia para davanti è una delle pettate peggiori di tutto il monte pisano. Salire per questa strada è sopratutto un percorso di ESPIAZIONE che poco ha a che vedere con la passione della MTB. Giungo in vetta dopo circa mezz’ora di patimento. Se solo Dany potesse vedere quello che vedo io dalla cima del monte!! Ovvero una emerita fava giacchè le nuvole basse mi avvolgono completamente facendomi sentire ancor più solo.
C’è solo il conforto di sapere che il grosso oramai è fatto. Mi dirigo verso nord costeggiando il piccolo Capanno Verde e imbocco il primo single track di questo itinerario: il NONNO. La discesa è una delle più facili di tutto il monte, molto scorrevole e veloce. Si procede in totale sicurezza (a parte i soliti coglioni motorizzati che risalgono illegalmente il sentiero). Nell’ultima parte si fa vagamente più smosso ma nulla di che.
Sbuco sulla carrareccia che costeggia il FAETA e procedo dritto sulla seconda parte del NONNO. Questa è decisamente più impegnativa per pendenza, rocce e passaggi ostici; in particolare all’inizio c’è un tornante stretto con un discreto scalino (occhio a non farvi male). Scendo  lentamente per individuare sulla SX la deviazione del BISNONNO (se procede dritti continuerete su un tratto molto scavato). Il BISNONNO invece è un tranquillo e stretto flow nel bosco che si ricollega, sul finale, al sentiero principale. Dopo aver attraversato la rete da uno stretto passaggio sbucherete su carrareccia.
Mantenete la direzione, costeggiando alla base il Monte Faeta in senso antiorario. Al primo crocevia che incontrerete in girate a SX e, dopo un tratto di saliscendi, arriverete ad una deviazione: dovrete abbandonare la carrareccia principale per salire a spinta pochi metri di ripido scassato sulla SX. Seguite l'indicazione del cartello in legno CAI 123. Giungerete di lì a poco su spiazzo erboso: giratevi sulla DX e cercate di individuare tra le felci il sentiero 123 (chiamato volgarmente “variante del laghetto”). 
Con gli occhi ancora tumefatti dalle lacrime (e le mani sporche di cioccolata) inizio a scendere il single track. La VARIANTE DEL LAGHETTO è un sentiero prevalentemente roccioso che alterna passaggi tecnici a tratti scorrevoli. Sconsiglio di farlo dopo pioggie abbondanti perchè diventa un canalone di scolo delle acque. Anche a questo giro ho giocato un paio di Jolly ma ne sono uscito indenne.
Al termine del sentiero troverete la CASA DELLA GUARDIA e il relativo crocevia con segnaletica . Da qui parte la discesa impegnativa del MIRTETO che porta all’omonima e affascinante Abbazia e il PIMPA, un sentiero veramente di merda che di fatto, come gruppo, ci rispecchia pienamente. Voi dovete invece seguire le indicazioni per la TOBLER prendendo il breve tratto in discesa sulla SX dello spiazzo antistante la casa della guardia.
Sbucherete quindi sullla carrareccia principale che sale da Agnano. Percorretela per pochi metri in salita e girate quindi subito a DX sul CACCIATORE. Quest’ultimo è un sentiero particolare: è l’unico del Monte Pisano che , per un discorso complesso di rotazione dell’asse terrestre durante il giorno, risulta in salita in ambedue le direzioni di percorrenza.
Ad oggi (giugno 2016) il sentiero del Cacciatore è totalmente libero, ovvero sono state rimosse le cataste di legna che ne ostruivano completamente il passaggio e costringevano i malcapitati a deviazioni alquanto avventurose. Giungeremo quindi a FOCE di CALCI, altro importante crocevia del Monte Pisano e nonchè sede del Museo dell’attrezzo Agricolo; ogni settimana viene difatti esposto un pezzo da collezione.
Mi sdraio, esausto, sul prato cercando di riposarmi un pò ma ecco che subito frammenti di gioventù col Dany mi feriscono:  lo sballo della domenica mattina in Chiesa, i pomeriggi sul Fillungo a baccagliare le fie col nostro pantalone a coste color cachi,il calcio saponato e le estati passate sulla spiaggia col metal detector a cercare le monetine……troppi ricordi, troppo dolore.
Decido quindi di farla finita. Rinforco di gran lena la bici e imbocco sulla SX la panoramica dello Stipareccia. La carrareccia, sassosa e brulicante di rovi, mi porta inesorabilmente  alle ingresso del BAGONCHIO. Il falco che aleggia sopra di voi e due tumuli di pietre all’inizio del sentiero segnano il confine tra la vita e la morte, tra presente e passato, tra XC e Freeride. Il Bagonchio è solo uno…….tutto il resto (panoramix, bisbis ecc….) è MERDA! …spero di essere stato chiaro……………….. (cazzo!). Detto questo aspettatevi il peggio che il monte pisano può offrire: rocce, scalini, ripidi sfatti non vi daranno tregua fino alla fine. Per un quarto d'ora vi sembrerà di avere un martelo pneumatico in mano.
Al termine dell’impresa, ancora col cuore in gola, osservo con rispetto la SCALA SANTA che anche oggi non mi ha voluto…….mi dispiace Dany! Dovrai attendermi ancora un pò. Pensando all’amico sdraiato tra le frasche, con la fronte baciata dal sole e il collo ornato di insetti, risalgo con uno strano sorriso verso il paese. Prima di recuperare la macchina decido, con qualche titubanza, di portare l’ultimo omaggio; entro di soppiatto nella Chiesa dei Santi Giovanni ed Ermolao, accendo una candela e me ne vado non prima però di aver sottratto qualche monetina dalle offerte…..quelle monetine Dany….quelle che amavi tanto!

COMMENTO questo giro vi leverà la voglia di tutto…..salite impegnative, discese ignoranti e panorami a 360° gradi. Richiede un certo impegno fisico e una discreta padronanza del mezzo. Uomo avvisato…

20.7km 942m+



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